PAKISTAN

confine Pakistan-Cina 4.733 m. bevutina gasata in un
villaggio Sindh
passaggio a livello al
Bolan Pass
deserto del Balochistan il pastore di Cernobbio
nel nord del pakistan
una famiglia della
Valle di Hunza



28-29-30 agosto 2003 Quetta:
Scriviamo di questi 3 gg a distanza di 1 sett, tanto il tempo necessario x spostare quella esperienza dalla casella "allucinante, impossibile, irrazionale,dura x il nostro livello di autocontrollo" alla casella " allucinante, incredibile, ma fattibile"......soprattutto se si dispone di 2 braccia, 2 chiappe, 2 occhi di ricambio, nonche` di un nuovo sistema di termoregolazione corporea. Noi non avevamo tutto questo, ma certe cose avvengono, giuste o sbagliate che siano, o piu' semplicemente folli.
Soste x carburante venduto a taniche lungo la strada e filtrato con delle garzone adagiate in un imbuto.
Deserto del Baluchistan:
300 km in 5 ore di strada discretamente asfaltata, sormontata a tratti da castelli e dune di sabbia, ...voliamo su una di esse a 40 km orari, planando sulle successive, riuscendo a tenere il manubrio della moto dritto, senza cadere.....le dune danno il cambio a folate di vento trasversale che piegano la moto in senso "diagonale"...e quando giunge un truck dal senso opposto ci becchiamo una sberla vigorosa. Destra e sinistra =deserto. Evviva il termos!!
Ore 11 breakfast a Dalbandin, villaggio nel nulla. Ci dicono "x arrivare a Quetta ci vogliono 6, 7 ore"....e noi "ma come sono 300km. Dai proviamo...al limite ci fermiamo".....in sintesi 8 ore di strade impossibili, dossi, buche, sterrati, ghiaia, sassi, sassoni, . Stop obbligato x una manifestazione studentesca contro l`amministrazione del villagio .....fino a quando non giungono ad un accordo non possiamo ripartire. Un medico del Onu x i rifugiati afghani ci supporta con spiegazioni ed acqua. Enrica ha una recidiva di cistite acuta, e vai con il buscopan locale.
Giungiamo a Quetta come fosse the day after, nel senso che l`aria e` satura di pulviscolo desertico e smog...ma e` strapiena di gente. Acquisto in una farmacia locale di antibiotici a 5 stelle consigliato dal farmacista, che forse, sara` la causa di 5 notti d`insonnia e di incubi per Enrica.
Quetta e` il primo vero incontro cone le citta` pakistane: caos, polvere, immondizia, un sacco di tuk tuk e mezzi agricoli, ...il cielo e`costantemente grigio viola e l`aria e` irrespirabile. Nomadi con colori vivacissimi in periferia, ...forse booganville. Bamibini tra le auto chiedono l`elemosina. Un flash: lungo la strada x Quetta, in alcuni tratti, degli uomini tutti neri dalla testa ai piedi, immersi nei cementifici con macchine meno che spartane e fuochi da rivoluzione industriale....ci salutano sorridendo. Anche li` i bambini giocavano tra le ciminiere fumanti e le centrali elettriche.....giocavano non e` il verbo esatto. Quetta e` anche un bazar coloratissimo e speziatissimo. Alloggio presso il Bloom star hotel, il personale e` molto gentile e disponibile. Reincontriamo i nostri 2 amici svizzeri S. e C. ....anche loro quasi morti dal lungo viaggio in bus di oltre 30 ore. Cena in un ottimo ristorante (usmania) ... e primi contatti con la gentilezza pakistana.
Come tutti i giorni check up moto....pulizia e ingrassaggio catena, avvittamento di tutti i bulloni e pressione gomme ........sempre in compagnia di svariati volti curiosi e relative costanti domande: cilindri? potenza? costo? litri?........ piu` o meno quella pace interiore di cui scriveva R. Pirsig nel suo "Lo zen e l`arte della manutenzione della motocicletta".

31 agosto 2003 Sukkur:
Alba attraverso le gole del Bolan pass dove facciamo un salutare bagno di fumi e gas di scarico degli innumerevoli camion. In compenso essi sono addobbati, dipinti, decorati, in maniera stupefacente e ci accompagnao con le sonorita` delle loro campanelline, salutandoci sempre con il particolare fischio del camionista.
Sosta a Sibi, 50 gradi con alta umidita`. Beviamo l`ennesima bibita gasata...sono le 10 e ci aspettano altri 300km .....300km di fantasia urbanistica...nel senso che ci vuole tanta fantasy x chiamare strade quelle cose che abbiamo percorso.
Aggiungiamo al nostro repertorio motociclistico alcune chicche:
la strada puo` terminare di colpo con un fosso o con deviazioni sulla sabbia dove e` simpatico avere la fortuna di trovarsi dietro a un camion: oltre ai gas di scarico si aggiunge la scia di sabbia che crea visibilita` quasi zero; e anche volendoti fermare non puoi xche` ai 2 lati del tuo metro di spazio non c`e` nulla e dietro di te proprio a 1 mm c`e` un altro camion da cui spunta la nota mano amica x salutarti sorridendo, ....mentre tu stai sprofondando nella sabbia!!!
Distrutti...cena e a letto....., ma non prima di una doccia di 2 ore visto che ormai le nostre sembianze sono quelle di 2 minatori. Anche i caschi sono completamente avvolti fuori e dentro dalla sabbia.

1-2 settembre 2003 Multan:
"Scusi questa e` la main road per Multan?.." " ah bene. Andiamo Enrica finalmente una strada come si deve".... Dopo km fatti piu saltando che andando... ci viene il sospetto che main road non significhe la strada migliore... effettivamente con cartina alla mano ci accorgiamo che siamo su una strada secondaria (non che vi sia una grande differenza con quella principale!). Continuiamo a saltellare... tanto che le rane degli stagni vicini ci seguono come amiche. Arrivati alla periferia di Multan notiamo un rallentamento pressoche` a km zero del traffico... e` appena passato un monsone che ha lasciato un gigantesco pozzangherone. Lo guadiamo? No... lo guardiamo! "Enrica scendi... che con la moto passo rasente i muri dove cammina la gente"... circa 1km cosi'.
Decidiamo di concederci un buon hotel come ricompensa di tutti questi faticosissimi km fatti dall`entrata in Pakistan. L`hotel di buona categoria non ha + doppie perche` in citta` e` in corso un match internazionale di Cricket lo sport + popolare in Pakistan. Accettiamo di buon grado la singola con letto alla francese. Visitina al bazar e ad un mausoleo di grande architettura Moghul.
All`interno del luogo sacro conosciamo un ragazzo pakistano, ingegnere, residente in America, discorriamo del + e del -. Lui tra le tante domande chiede a noi cosa rappresenti questo monumento. Enrica superaccessoriata con le guide gli da delucidazioni spiegando che.. e` il santo patrono della citta`.
In hotel Paolo opta per un massaggio cinese; conosciamo Sami, un ragazzo che sta studiando scienze economiche... al mattino lavora in un book shop e alla sera fa il massaggiatore... ci dice che ama la sua donna e sua figlia... bel feeling. Dialogando Sami ci conferma tristemente alcuni sensazioni ed idee che ci eravamo fatti sul Pakistan:
l`estrema poverta` ed non civilizzazione di alcune zone rurali
il fatalismo dei bus driver che settimanalmente fanno vittime
l`abisso delle condizioni sociali ed economiche tra il ricchissimo ed il nulla tenente.
Good luck for your future Sami, stretta forte di mano.

3-4-5 settembre 2003 Lahore:
Ecco il primo e unico tratto dei viaggio in moto degno dell'aggettivo normale. Giunti alla periferia di Lahore ci rendiamo conto che l'urbanistica qui esiste, diversi motociclisti indossano il casco e addirittura veniamo fermati 3 volte dalla polizia: la prima x informarci che dalla Highway siamo passati alla main road dunque attenzione alla speed, la 2 x assicurarsi che fossimo a conoscenza delle regole stradali nel senso di evitarci spiacevoli inconvenienti e l'ultima x un mancata freccia in un sorpasso..... Paolo si sfoga inondando il povero e diligente police di tutti i problemi incontrati....segni di comprensione e scorta fino alla citta'. Giungiamo all'alloggio del Servas host contattato ....ma le nostre condizioni fisiche e mentali non sono delle migliori.... e decidiamo di andare in un hotel e ci scusiamo con il gentilissimo ospitante. Ci sono momenti in cui non vuoi adattarti, forse non puoi, momenti al limite delle tue possibilita' dove la tua preservazione e i tuoi bisogni passano prepotentemente in 1 piano. Momenti dove cerchi silenzio e acqua che scorre su di te...ne abbiamo vissuti.
Giretto serale alla old city addobbata da lumi e con strade pedonali..afa terribile dopo acquazzone monsonico. Cena con fish kebab digerito dopo 1 settimana...ma il pane e' sempre fatto al momento...bianco caldo e croccante. Nei giorni successivi visita al Forte di Lahore..stupendi palazzi di arte Moghul...moshcee e tombe con splendidi giardini..... dove corrono numerosi scoiattolini nani velocissimi...10 scatti di foto x beccarne1. Un quasi ritorno in Europa x una cena a base di high tech mega schermo e piatti internazionali.

6-7-8 settembre 2003 Islamabad:
Mattino all'insegna del panico...l'antifurto della moto non si disattiva..prova e riprova..cerchiamo di mantenere la calma e ragionare... leggi e rileggi le istruzioni ed escludi quello e quello: la batteria non e'....la pila non e'... tutto tace. Appunto!! Si accende 1 lampadina ...moto e telecomando sono disincronizzati...procedura di riallineamento stile startrek e la moto si riattiva....trovato. Non occore descrivere i pensieri che stavano annebbiando ed inquinando le nostre menti....pensieri da tenere a bada in questi momenti...sarebbe falso dire che non nascono; semmai che la loro crescita dipende da noi, dalle nostre capacita' di autocontrollo e di mantenere le funzioni della mente libere da turbamenti. Questo fatto e' nulla confronto ai veri problemi che possono accadere...ma e' comunque una piccola esperienza di training delle proprie forze. Inoltre esso dimostra nuovamente che la fretta e' unmalanno e che vale la pena di tentare e giocare le proprie carte fino in fondo ed arrendersi solo quando tutto e' stato fatto..........arrendersi si fa x dire ...in questo caso significava chiedere aiuto e perdere tempo. Forse se si vivesse piu' nel presente si riuscirebbe ancor meglio ad affrontare gli imprevisti misurandosi passo a passo e tempo a tempo con cio' che la vita ha in serbo x noi, godendo dell'arrivo di cose belle profondamente, e superando gli ostacoli con un po' piu' di fiducia in se stessi, prendendo il tempo necessario, stando in cio' che si fa, cercando tra le proprie risorse anche quelle nascoste che in talune situazioni escono allo scoperto, ci sorprendono e tornano dentro di noi ad un livello meno remoto, piu' vicine come buone amiche, felici che tu sia riuscito a scoprirne il valore. Ecco l'esperienza. Giungiamo ad Islamabad con un panorama che cambia piano presentando scorci di montagne..il "verde" e un'aria respirabile. Citta' di 40 anni di vita...urbanistica geometrica a rettangoli...pochi nomi, tante lettere e numeri di streets. Qui vive il rich pakistan. Relax e tagliatina di capelli e udite udite la voglia di pasta era tanta e qui al Pappasallis il tris di pasta e mozzarella in carrozza sono finiti sotto i nostri denti!! Contattiamo il nostro contatto con cui eravamo in touch gia' dall'Italia...conosciamo cosi' Ishaq responsabile dell'Agenzia North Pakistan...cena deliziosa offerta a base di menu' afghano ed insieme definiamo un itinerario montagnoso a doc. Purtroppo viste le condizioni difficili della Karakorum Highway..8 meraviglia del mondo.....x folli pioggie e scosse di terremoto....e data la nostra stanchezza optiamo x un jeep tour. El Toro riposera' x 10 gg in un bel box insieme a una car e una jeep........ cosi' potra' raccontare loro le sue avventure ed imparare un po' di urdu.

Tour del Nord Pakistan in jeep, circa 2000 km.
Premessa: noi amiamo il mare... sono circa 10 anni che non andiamo in alta montagna, i nostri muscoli sono in brandelli e di trekking non se ne parla... dunque gita al nord stile gita scolastica.
9 settembre 2003, 1a tappa Islamabad-->Besham, 250 km
Insieme ad Ishaq the boss-guide and Rahim the driver with the balls... inizia la nostra avventura sulla jeep
percorrendo la cara Karakorum Highway. Un tortuosopersorso zig-zag che segue il fiume e le sue anse...spesso
(quasi sempre) ci sono paesaggi mozzafiato ma soprattutto strapiombi da no limits. Enrica guarda spesso il viso
di Paolo not only for love ma soprattutto per non guardare cosi` giu`!!! Immaginate poi il grande vuoto che Paolo
ha vissuto facendosi un`escursione andata e ritorno su un trabicolo-teleferica che trasporta i locali da una parte
all`altra del fiume. Titolo del travel: 2 min. senza fiato! Enrica si limita a guardare l`eroico gesto del proprio
consorte e fa una picture(PS lungo il tragitto i locali gradiscono tenere la porticina della gabbietta aperta..)
Arriviamo a Besham x la cena gustosa a base di dhal (zuppa di lenticchie che nei giorni a venire ci procurera`
quella particolare condizione nota come "sindrome da mongolfiera"...), chicken in salsa e chapati caldo (pane sfornato).
Aria frescolina siamo a 1000 m.
10 settembre 2003 Besham-->Gilgit, 325 km.
Piano piano la Karakorum Highway inizia ad arrampicarsi... curve e saltelli sono la costante del nostro viaggio.
Flash: ma con la moto quante settimane ci avremmo impiegato a giungere al top? Sonnecchiamo leggermente
shekerati dalla strada. Ecco davanti a noi il Nanga Parbat, detto killer-mountain, con i suoi 8126m. di meravigliosa
altitudine. Arriviamo sempre per ora di cena anche a Gilgit... splendida mangiata nel giardino dell`hotel con
sottofondo musicale del fiume che scorre poco piu` in la` rispetto a noi... la luna si sta facendo piena... l`aria
e` piu` frescolina, siamo a 2000m.
11 settembre 2003, Gilgit-->Karimabad, 100km.
Bazar e ricerca di un sarto per riparare qualche cucitura a vestiti e marsupio,chiaramente tutto gratis! Pranzo: ancora
dhal che ci porta dalla sindrome a mongolfiera a l`omino michelin. Magnifica veduta del picco del Rakaposhi,
7788m.... una panna di montagna... sensazione di soffice da toccare....
Nel pomeriggio arriviamo a Karimabad, small town della Hunza Valley... da qui si parte per innumerevoli passeggiate di differente natura, in lungo ed in alto, panorami straordinari per gli occhi e non solo. La valle di hunza e` un grande corpo vivente... il fiume che la percorre e` il suo sangue... la sua gente e` il suo grande cuore che batte dalla valle sino agli alti picchi delle montagne che la circondano. Vite umili e molto dure da portare avanti .. ma il sorriso e` sempre li`... pronto a regalarti un saluto ospitale o un piccolo dono dai frutteti di campo...
12 settembre 2003, Karimabad-->Dukiar Point
Mini trekking mattutino, saliamo poi alla Guest House Eagle`s Nest sulla cima piu` alta del villaggio, 3000m. La strada per giungervi richiede talvolta 8x8 ruote motrici alla jeep e una grande abilita` del driver...8 km in un`ora circa... Tutte le stradine, stradette e sterrati del paese sono completamente fatte a mano dalla gente locale dei villaggi e soprattutto dagli anziani... saggi conoscitori delle pietre giuste da usare...
13 settembre 2003, Hopar Valley
Antica nemica della Hunza Valley, Hopar si trova dall`altra parte del fiume Ghiacciatirimaniamodighiaccioallavistadelglacialeghiacciaiodovenonvendonoghiaccioliagghiacciantequestopezzodiracconto Anzi ci pappiamo un zuppa a base di... dhal. No comment please. Rientro serale all`Eagle`s Nest dove, come l`altra sera, prima di cenare ci si ritrova davanti al fuoco, ingiubbottati, ci viene offerto un buon bicchiere di vino-liquore locale... arrivano tante risate... e x un buon sonno.....salitina al picco x godersi la luna piena.
14 settembre 2003, Karoimabad-->Sost, 85 km.. in su
Pasu Cathedrals stupende (montagne tipo cartoni animati... con la cima proprio a punta, una accanto all`altra...), arriviamo per il nostro pranzetto al montano laghetto... e vai ancora con il chicken carai... digestione sulla jeep e arrivo a Sost, ultimo villaggio presente sulla Karakorum Highway prima della frontiera cinese. Bazar con l`oggettistica inutile made in China.
15 settembre 2003, Sost-->Kunjerpass circa 4700m. , frontiera Pakistan-Cina
Si sale prima dolcemente e poi negli ultimi 20 km la salita diviene ripidissima, indossiamo sempre piu strati di lana, foulard e pile. Fermata obbligata per branco di capre tibetane (tipo quelle del nostro amico Rolly) e pecore che stanno attraversando il fiume su una passatoia-legnetto per pascolare da una valle all`altra. Una pecora cade dal ponte in acqua ma riesce con l`aiuto del nostro ormai mitico friend Ishaq a raggiungere la riva opposta. In mezzo alla massa di lana viaggiante c`e` anche un neonato agnellino di 2 settimane... che morbido!!! Enrica lo vorrebbe portare con se` come pile vivente... anche come copertina... ma purtroppo non si puo`. Marmottine stupende color arancio- rosso (forse anche loro si fanno le henne` come la gente...), varie dimensioni ed in differenti momenti di vita... "corro", "sto ferma", "sto in compagnia", ...Alcune sembran parlare di noi come noi facciam vedendo loro. La Natura. Intanto dall`altra parte della montagna alcuni stambecchi fanno la siesta. Dove non batte il sole fa proprio un freddo boia, ad Enrica sono uscite 2 belle guanciotte da nordica ma... lei orgogliosa ti ricorda che e` Italiana e che e` stata concepita sotto un albero di pesche in Australia... Va bene va bene sei italiana. Sorry. L`aria ti taglia il viso in 2 e le dita sono praticamente dei ghiacciolini. Finalmente siamo sulla cima, oltre 4700m., qui alla frontiera non c`e` nulla, a parte i meravigliosi picchi delle montagne. Della gente lavora x costruire l`ufficio doganale... mentre a noi, se solo facciamo 5 passi un po` piu` veloci, viene il fiato corto e annaspiamo. Questa frontiera ha il primato mondiale di essere la piu` alta e percorribile su strada. Si torna verso l`Hunza Valley, fermata obbligata a bere the, mangiare delle mele da un albero e gustare una specialita` del villaggio..., invitati dalla cordialita` di un suo abitante. La specialita` consiste in formaggio (stile gorgonzola), olio di semi di albicocca e chapati (pane)... il tutto in un pappone multienergetico. Qui e` nota la longevita` dei montanari... sara` forse il pappone? Tanti uomini e donne con rughe che scorrono lungo il viso sono over 80!
16 e 17 settembre 2003 Dukiar--> Islamabad
2 giorni spaccachiappe-pennichellamento impossibile-ruote a bordo dirupo-salti, saltellini e saltoni-albicocche secche e folcloristici camion che ci dipingono il viso di nero con i loro torbidi fumi..., ma la mano del saluto e` sempre fuori dal finestrino della loro porticina di legno intarsiato. Giungiamo ad Islamabad, simpaticamente scortati da camionette e volanti della polizia, alla sera del 17 distrutti ma ricostruiti, outside-inside. El Toro sta bene, si vede dalle gomme che sono piu` morbide e dalle luci che sono piu` vive. Il suo clacson sembra essersi trasformato acquisendo piu` un suono di avviso che di sanzione. Probabilmente, come i suoi padroni, anche Lei e` cambiata incontrando nuova gente, nuovi lati del Suo carattere, nuovi motori. Ishaq e` un uomo speciale, Diagonale. Puoi parlare con lui della cosa piu` seria di questo strano mondo ed un minuto dopo ironizzare su alcune "particolarita`" dei costumi e degli usi pakistani e indiani (es. fiori finti kitch dappertutto, video musicali indiani con 1000 comparse che ballano insieme in sincronia e la trama e` sempre la stessa.. uomo incontra donna e balla con amici, donna lo vede e balla con amiche, alla fine tutti ballano insieme e i 2 si mettono insieme e se ne vanno, 100 interruttori nelle hall e nelle camere degli hotel... mentre le luci sono 10..). Oppure stare con lui in silenzio, come spesso la gente di montagna sa fare. Un silenzio buono, sereno, presente o assente ma consapevole, accettato, condiviso, mantenuto, conservato. Libero. Grazie ad Ishaq abbiamo capito molto del Pakistan e di altri importanti temi, e abbiamo potuto trasmettere a lui, senza limiti e tabu, i nostri pensieri, suggestioni, preoccupazioni ed emozioni. E` nata un`amicizia. Per ringraziarlo gli abbiamo regalato un libro di fotografia, vecchio e ricco, del mondo dentro e del mondo fuori. Le 2 cose a cui, Ishaq, e` molto interessato. Abbiamo anche conosciuto Irene e Silvia, 2 svizzere di Berna, 2 poli opposti vicini. La 1a soprannominata "talking radio woman" che batte senza dubbio quel chiaccherone di Paolo, la 2a "Miss Silence". Very nice people. Sono diventate il nostro secondo corriere per l`Europa... non un corriere veloce... il pacco arrivera` a Bellinzona entro la fine di ottobre.

18-19 settembre 2003, Islamabad
2 gg di reset e laundry.. le giacche riacquistano il loro colore blu originale. Unica nota dolente, ahime`, e` la "battaglia delle 100 zanzare"... 3 di notte. Afa. Ventola ferma. Paolo sente come una mano sulla sua schiena... ma non e` di Enrica che e` nella sua consueta posizione fetale con le mani sotto il mento (fase 6 del suo sonno)... allora sono Loro! Le zanzare. Inizia il gratta-gratta. Paolo si alza e con una mossa strategica macchiavellica le porta in bagno ammazzandole una ad una con l`anti brum forte, altre con l`asciugamano, altre ancora con il tubo della doccia. Annegate. Paolo, il guerriero del Brum a macchie rosse, torna vittorioso stile Braveheart o Gladiatore... a letto. Sadico ed orgoglioso. Istaminico e a pois. Il film e` quasi alla fine. Enrica continua a dormire come un popetto, si e` persa l`intrepida azione del suo eroe un tempo chiamato Topoderma. Le zanzare vanno in ritirata. Morfeo sta sopravvenendo. Un momento! Da dove e` entrato il nemico? (si domanda uno spettatore). Da uno spiffero di una finestra non ben chiusa. Paolo chiude l`ultima breccia con fare risoluto e saluta il nemico con sdegno. The End. Alcuni fotogrammi del Pakistan.......:
- Baluchistan: arido, abbandono, arcaico, tutto a mano con le mani, 1000 anni per rifare tutta la strada, niente acqua solo bibite, pancia gonfia, amni dolenti, immensa poverta`, alieni-stranieri, 100 occhi amimici, ignoranza, immondizia, denti bianchi del sorriso, bus driver senza anima, , donne zero, mosche, treno lento, preghiere, polizia all'inizio..polizia alla fine, sabbia in bocca, sabbia in faccia, maschera di sabbia e smog, digiuno forzato per un giorno per noi e quanti giorni x loro? cammelli e vento diagonale, cielo plumbeo, barbe rosse di henne' e occhi dipinti di kajal, uomini di villaggio o citta' sempre abbracciati ad un fucile.
- Nord Pakistan: alte e larghe vette di liberta', mi giro x non vedere il dirupo, nessuna insistenza x comprare, mele, pere, albicocche, dhal sempre e ovunque (lenticchie), pollo pollo pollo e ancora pollo in tutte le salse, trasporto di pecorella in jeep che verra' pappata alla sera (non da noi), luce che va e luce che viene, naturale e artificiale, donne senza velo, serate con candele, falo' con liquore e silenzio, luna piena sdraiata sulla montagna, pastori occhi fini e rughe della valle.

20 21 settembre 2003 Frontiera Pak -India
Sulla strada un bel police ci ferma scusandosi x conoscerci....e' affascinato e happy x noi e il nostro viaggio....ci lascia il suo num di cell, x ogni evenienza e continua a ripetere che Anche Lui vorrebbe un adventure life e prima o poi lo fara'..Inschallah.
Da Lahore a Wagha frontiera India: 30 km folkloristici, buffalistici, mucchistici, pecoristici, capronistici, camionistici, motorinistici, macchinistici, asinitici, follastici dove si inizia ad intravedere uno scorcio di grande miseria...dove India non e' segnata da alcuna parte se non dove India comincia. Dogana Pak e' snella. Prima di entrarvi veniamo raccolti dalla premura di un signore che acquista e vende libri, mappe, guide di tutti i paesi x tutti i viaggiatori del mondo....bella idea.
Entriamo nelle formalita' indiane, cortesia inglese, primo e minuzioso controllo bagagli di 2 ore. Nel frattempo assistiamo ad uno strano balletto colorito: da una parte i pak in divisa verde e dall'altra indu in divisa blu......sono i portantini che con pacchi sulla testa e sulle spalle ancheggiano e camminano speditamente scambiandosi la merce....sembra una danza snodata e molleggiata.
SIAMO IN INDIA...........1.060.000.000 di centimetri da casa